Maranello: Sono ore febbrili quelle che vanno a scorrere a Maranello nella sede del reparto corse Ferrari, al 27 di V.le Enzo Ferrari, appunto. Debriefing tecnico, sui dati raccolti nell’ultima gara che era partita con il piede giusto della prima fila rosso Ferrari e poi con un finale un pò “amarognolo”, rialzo delle monoposto in arrivo da Sochi, allestimento dell’edizione step 1 evoluta da spedire, martedì sera, massimo mercoledì mattina, alla volta del circuito di Barcellona. Un problema da risolvere è quello relativo alla partenza che è stato il momento cruciale, in negativo, della corsa. I tecnici del settore dovranno esaminare se vi è stata una mala interpretazione del momento da parte di Sebastian Vettel o se il sistema sinora utilizzato deve essere rivisto ed evoluto. Maurizio Arrivabene in tale direzione è stato esplicito. Vuole risposte concrete, non parole, ne giustificazioni alternative. Non è escluso che a Maranello arrivi anche Sergio Marchionne la cui voce non si è sentita nel dopo gara. Dopo aver recuperato Kimi Raikkonen, si è inciampati in una partenza a fionda di Bottas che ha saputo sfruttare al meglio un aggiornamento del sistema che per fortuna non ha dato gli stessi risultati sulla monoposto di Hamilton. Poi alcune altre cose non hanno funzionato da “vittoria” ed anche in questa direzione si dovrà articolare il lavoro con una particolare seduta di allenamento per continuare ad avere uno standard da record nei tempi del pit stop. Il momento chiave di questi giorni, non appena i tecnici avranno rielaborato le nuove tesi di gestione elettronica di motore, frizione e cambio, sarà il simulatore di guida. Dovrà dare le risposte che ci si attende in funzione delle varie tipologie di pneumatici utilizzabili per il passaggio dalla Q2 alla Q3. Se da prima ci saranno i “collaudatori” a svezzare i nuovi sistemi, non è escluso che vengano convocati, ammesso che non lo chiedano loro stessi, entrambi i piloti. Stando a quanto registrato nelle prove di sviluppo, con temperature meno elevate di inizio stagione, la SF70H ha dimostrato che sul tracciato, che rappresenta l’appuntamento tra due domeniche, potrebbe avere una marcia in più a fronte della tipologia di pneumatici che potrebbe utilizzare a parità di prestazioni. Gomme dal battistrada più duro, quindi con possibili strategie di stint allungabili in caso di necessità. La certezza su cui si può lavorare è lo standard elevato di prestazioni che la monoposto Ferrari ha messo in evidenza su tracciati dalle caratteristiche tecniche molto differenti tra di loro ed anche con condizioni di clima altrettanto “volitive”. Un’altro settore su cui i tecnici stanno lavorando è quello relativo ad un innalzamento del già alto livello d’affidabilità visto che qualche problemino, qua e la, si è evidenziato. In particolare quello che ha costretto a dover utilizzare il primo bonus, su due ammessi in stagione, per il lavoro notturno allungato oltre i limiti previsti dal regolamento della F1 per un sensore-connettore, malandrino. Oltre alla ricerca di una lavorazione più accurata è indispensabile che il controllo qualità sia altrettanto efficiente.
Categorie