Anche la seconda giornata di lavoro sul circuito di Sochi ha confermato che la Ferrari ha raggiunto un equilibrio di competitività che ha messo alle corde la Mercedes, in particolare Lewis Hamilton. Sebastian Vettel partirà domani dalla pole affiancato dal compagno di squadra Kimi Raikkonen che vede i suoi 59 millesimi di ritardo tradotti in 8 metri sullo schieramento. Una supremazia che sta confermando come il lavoro di squadra, in particolare su una SF70H che sa sfruttare al massimo gli pneumatici della serie Soft , nelle declinazione normale, super ed extra, sta dando i risultati attesi da tempo; molto e troppo, sin dal 2015. In particolare quello su cui si deve ragionare e ci si deve dare una risposta è il recupero prestazione di Kimi Raikkonen, dato per “bollito”, distratto ecc ecc. e che ora è alla pari del suo compagno di squadra. Perché? Una bella risposta da dare che forse trova il tutto in un compendio che non è da anteporsi alle parole di Sergio Marchionne, quando ha parlato di lui e delle sue prestazioni nelle tre gare appena trascorse, ma anche in quanto si deve essere avvenuto in viale Enzo Ferrari 27 a Maranello. E dire che anche nella giornata di venerdì sulla monoposto di Raikkonen si era presentato un problema subdolo un rompicapo da risolvere, che ha costretto suoi meccanici ed i tecnici ad una notte “bianca” che è costata uno dei due bonus stagionali che consentono di sforare su orari di lavoro e di riposo prefissati dal regolamento della F1. Riposo necessario per evitare che la stanchezza continuata possa essere la madre di tutti gli errori. Segno evidente che la squadra ha voluto dare quel segno tangibile a conferma di quanto abbiamo già accennato, avvenuto in camera caritatis. Parallelamente in casa Mercedes si è assistito ad un analogo “recupero”di immagine e prestazione da parte della seconda guida Bottas, già chiamato a dare strada ad Hamilton in Bahrain e lo stesso pilota inglese che, sia pure in seconda fila, lamenta un distacco che lo impensierisce, come impensierisce il management anglo-tedesco. Non bisogna dimenticare, infatti l’aspetto correlato tra i risultati in F1 e quelli commerciali in un paese in cui il made in Germany è forte ma vede una spietata concorrenza tra i tre marchi nazionali, e sul quale deve spingere non solo il marchio del Cavallino Rampante, che ha numeri relativamente piccoli a fronte di quelli cui bisogna aspirare con il “Quadrifoglio” in triangolo bianco che svetta sulle maniche delle tute e sulla carrozzeria della SF70H. Ecco per cui quello sinora raggiunto deve essere concretizzato domani in gara, per far prendere il largo a Vettel ed incrementare il vantaggio nella classifica costruttori. Ecco entrare in gioco in modo ancora più probante tutti gli uomini della squadra con la scelta della strategia, la sua possibile evoluzione del momento, compresi rapidità e precisione dei cambi gomma. Queste considerazioni, dei piedi per terra, trovano una conferma in quello che il team manager Maurizio Arrivabene “Sono molto soddisfatto ma, detto questo, bisogna stare tranquilli. Oggi è stata una grande qualifica, ma più che altro sono contento perché abbiamo una macchina straordinaria e due piloti straordinari, e sottolineo due. Oggi è bello vederli sorridere, ma questa cosa durerà poco perché poi dobbiamo concentrarci sulla gara di domani”.
A rendere ancora più forte la situazione: “Kimi non è un pilota fermo. Lui magari all’inizio dell’anno fatica un po’ carburare, ma poi il piede ce l’ha pesante. Quando un pilota a questo livello si diverte, vuol dire che la vettura è davvero buona. Quindi grazie al team, grazie ai tifosi, ma adesso voltiamo pagina e pensiamo alla gara di domani”.