Shanghai: Per Sebastian Vettel aver interrotto il digiuno delle vittorie è stato il miglior “tonico” di inizio stagione. Ha ritrovato quelle motivazioni che sembravano essere andate perdute. Ha di che poter pensare positivo senza avere “distrazioni” verso altri interessi o chimere (pensare troppo alla Mercedes come sua prossima squadra a breve). Da domattina, il campione tedesco vuole avere una conferma sull’effettivo potenziale della SF70H. Questo senza illudersi che la Mercedes W08 non sia più la grande favorita conosciuta nel passato recente.
“La vittoria di Melbourne ha significato molto per il team Ferrari e anche per me. Alla prima gara con queste macchine di nuova generazione c’era molto lavoro da fare per verificare la sostanza del progetto ed è chiaro che imporsi è stato il modo migliore per dare il via alla stagione. I tifosi a Melbourne ci hanno regalato un’accoglienza incredibile”.
Quando Vettel è tornato a Maranello ha trovato un clima positivo. Con le risposte giuste, necessarie. Tutti sono motivati a spingere ancora di più.
“Certo molte cose sono cambiate rispetto allo scorso anno- attacca Vettel :-il team si è evoluto ed è cresciuto, per cui c’è una maggiore consapevolezza della forza della squadra e il lavoro sta procedendo nel modo migliore secondo gli obiettivi che ci eravamo dati, per cui speriamo di portare questa sensazione positiva anche in pista, sia pure in condizioni tecniche del tracciato, totalmente diverse da Melbourne, Qui il meteo è una vera incognita. A proposito fuori piove.”
Quella di Shanghai è una pista molto esigente per le monoposto e le gomme e sarà dura anche per i piloti dal punto di vista fisico, visto che è molto più impegnativa di quanto non sia stata quella di Melbourne. Le monoposto sono decisamente più veloci, più pesanti e con gomme che durano più a lungo. La percorrenza curve è diventata la più rapida di sempre.
Vettel fa un accenno al rapporto che si crea fra il pilota e la propria monoposto smitizzando la cosa
“Io attribuisco sempre un nome alla mia monoposto: questa si chiama Gina. Il nome è stato deciso con la squadra durante una cena. Lo abbiamo ritenuto divertente… Ma non è che accarezzo la mia macchina ogni mattina quando la vedo o prima di andare a letto. È semplicemente una macchina. Piuttosto hai bisogno di avere fiducia nella tua monoposto quando ci sali e per molti motivi, non solo per andare veloce. Sia chiaro che non chiamo in fabbrica per chiedere come sta e non ho problemi anche a… condividerla con altri uomini. Quindi non sono così geloso. Insomma non la prendo troppo seriamente…”.
Vettel non sogna, sta con i piedi per terra. La Mercedes resta sempre la grande favorita, sia pure in presenza di un buon pacchetto tecnico sulla SF70H su cui i tecnici della GES hanno già programmato di fare molte altre cose nuove. Sanno che c’é da lavorare duro per mantenere il passo e lottare ad armi pari. La vittoria di Melbourne ha dato una risposta positiva ed un valore aggiunto al duro lavoro effettuato durante l’ inverno a Maranello. Un lavoro che prosegue alacremente con una breve sosta pasquale, non troppo lunga.