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Alfa Romeo o Dino quale marchio per i clienti del motore Ferrari di F1

Maranello: Mentre la F1 è proiettata all’oltre 2020, quando scadono tutti gli accordi in essere e voluti a suo da Bernie Ecclestone per dare stabilità ai programmi della stessa, e si sta cercando di coinvolgere nuove “personalità” industriali facenti capo alla FCA ed alla Volkswagen, vi sono voci più concrete che ipotizzano l’ingresso in F1 del marchio Alfa Romeo in termini più vicini e non solo come “sponsor” della SF70H. Dal prossimo anno sono in scadenza molti contratti di fornitura, attualmente in essere  con le squadre satelliti di F1, e non si esclude che il nuovo “motore clienti” fornito dalla Ferrari. venga marchiato proprio Alfa Romeo. Questo sempre che, la fornitura, non la si voglia integrare con il nuovo brand di Maranello, che entro fine anno rispolvera il “marchio” Dino con motore a 6 cilindri, stesso frazionamento del motore della F1, e con delle caratteristiche più spinte di simbiosi tra motore endotermico e quello elettrico. Un ibrido più spinto che in Ferrari settore produzione oggi non è sui grandi numeri, come pure all’interno degli altri marchi italiani di FCA. L’utilizzo del marchio Alfa Romeo sarà possibile solo nel momento in cui da Maranello saranno in grado di garantire le forniture necessarie, a prezzo calmierato e con le stesse caratteristiche tecniche e di sviluppo, che andranno ad interessare il motore “ufficiale” durante la stagione agonistica. Una cosa è certa i motori da utilizzare in F1, a partire dal 2020 dovranno essere meno “complessi”, equivalente  di meno costosi, avere anche delle sinergie con i motori da poter utilizzare nelle altre specialità dell’automobilismo con titolazione iridata FIA. Già oggi i motori di F1 raggiungono delle distanze percorse che sono molto simili a quelle dei motori utilizzati per le gare endurance (24-12-6 ore) ma hanno dei consumi di carburante che sono decisamente più elevati. Jean Todt sta cercando delle coincidenze più correlate tra le competizioni e la produzione di serie in modo da invogliare una presenza più significativa dei grandi costruttori ed un primo risultato lo ha ottenuto proprio per la riunione svoltasi a Parigi in cui erano presenti, oltre ai rappresentanti degli attuali produttori di motori per la F1, Mercedes,Ferrari, Renault e Honda, anche uomini di vertice della FCA e della Volkswagen. Si è dichiarata non interessata al futuro per lo sviluppo dei nuovi motori  per la F1, la Ford che ha declinato l’invito e sembra più intenzionata ad indirizzare il proprio interesse agonistico sulle gare Endurance e Gran Turismo. Gare che sono più legate ad un rapporto commerciale diretto per la vendita delle vetture da competizione, derivate da quelle di serie, ed allestite dagli appositi reparti all’interno delle case stesse.