Maranello: Grande festa, di prima mattina a Maranello e dintorni per il ritorno al successo della Ferrari con Sebastian Vettel, che ha messo in fila entrambe le Mercedes di Hamilton e Bottas. Entrambe le W08 hanno mostrato di non essere più imbattibili come nel passato più recente. Vuoi scommettere che manca l’effetto Niko Rosberg nella messa a punto “puntuale” per il successo? L’euforia del successo deve essere contenuta in quanto rimane un dubbio amletico: le prestazioni della SF70H sono quelle che hanno consentito consentito a vettel di conquistare la vittoria o quelle di Kimi Raikkonen che ha lamentato un ritardo di oltre 22″ dal vincitore ed oltre 11″ da Bottas, terzo. In pratica: quanto del successo sia da imputarsi al pilota tedesco che non vedeva l’ora di ritornare in vetta alla classifica mondiale per dimostrare che è il lui il pilota da battere e non solo la monoposto che gli ha “regalato” a suo tempo i titoli iridati a raffica. Nella equiparazione della componente risultato da determinare anche la strategia di gara. Il successo deve solo essere un’ ulteriore motivazione per continuare la strada dell’ evoluzione tecnica che gli uomini di Maranello hanno intrapreso dando una nuova chiave di lettura dei limiti regolamentari imposti. Strada da continuare senza appoggiarsi sugli allori. La conferma la si deve cercare tra due domeniche in Cina dove c’è da essere sicuri che la Mercedes metterà in campo, anticipatamente, le eventuali evoluzioni tenute nel cassetto, dopo un analisi accurata di tutti i dati raccolti. Lo sfogo spontaneo di Toto Wolf nel momento in cui la corsa si è decisa dopo il pit stop di Vettel, rientrato in pista in testa è esplicativo. L’obiettivo in Ferrari, oltre a continuare a dare a Vettel una vettura oltremodo competitiva, è quello di portare in zona podio Raikkonen, sia per l’impatto morale che la cosa avrebbe sul finlandese che è risultato più veloce sul giro secco rispetto al compagno, ma anche su quella classifica Costruttori che ha una equivalenza economica a fine anno.
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