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Ferrari SF70H i suoi freni portano a decelerazioni da 6G

Maranello: A monoposto in grado di raggiungere maggiori velocità massime, corrispondono nuovi impianti frenanti che devono essere decisamente più “veloci” nel rallentare le monoposto nel minor spazio possibile e nel minor tempo. Le novità tecniche riguardano pinze e dischi freno che hanno uno spessore maggiore, portato a 32mm. Parallelamente è stato messo a punto un sistema avanzato di raffreddamento dei dischi, lavorando all’interno delle imposizioni del nuovo regolamento FIA. Soluzioni tecniche nuove dal punto di vista radicale. Da smaltire vi sono temperature che possono superare i 1000 gradi per cui si è saliti a circa 1400 fori di raffreddamento. Questo per garantire un aumento della coppia frenante intorno al 25%, che potrà portare ad avere delle frenate con oltre 6G di decelerazione. Ogni impianto si può definire come esemplare unico perché personalizzato per ognuna delle monoposto che lo monta. La Ferrari adotta un sistema frenante “su misura”, strettamente integrato con il design della SF70H e sarà soggetto ad affinamenti continui nel corso della stagione. Stesso dicasi per ognuna delle altre monoposto che si affidano alla Bembro.  Anche per questo motivo le pinze freno made in Italy sono state totalmente ridisegnate per ciascun team fornito, per integrarsi con le soluzioni aerodinamiche studiate da ogni scuderia, cercando di mantenere la leggerezza e rigidezza ottimali, nonostante la dimensione maggiorata del disco.

Così come accaduto nel passato, la maggior parte dei team opterà per dischi posteriori di diametro ridotto, coerentemente con la richiesta energetica derivante dal sistema di recupero di energia elettrica per ricaricare le batterie. Grazie all’utilizzo di un nuovo materiale codificato CER  si è migliorata la continuità prestazionale e il range di utilizzo dell’impianto. Si è ottenuta  un’usura estremamente contenuta, grazie all’elevata conducibilità termica Il Cer offre ridotti tempi di warm-up, massima rapidità nel raggiungimento dell’attrito ottimale, ampio range di utilizzo, sia in termini di pressione sia di temperatura, e una risposta in attrito molto lineare. Mantenendo inalterate e ripetibili  le prestazioni da inizio a fine gara. L’utilizzo dei dischi, in ragione dei design estremi oggi raggiunti, è circoscritto in 800 km per le condizioni di temperatura ottimali. Mentre per le pinze il chilometraggio è stimato sui 2500 km.