Marzaglia: “E’ la cena più numerosa dell’automobilismo modenese”. Questo è stato il commento orgoglioso dell’organizzatore che, venerdì scorso, ha realizzato questo evento di successo all’interno della Pista di Marzaglia. Appunto, una pista che sembra essere più dedita ed utilizzata per gli appuntamenti automobilistico-culinari che per gli aspetti tecnico-agonistici. La frase è molto significativa e sta perfettamente ad indicare quello che è il concetto di base in cui vive l’automobilismo modenese di oggi, per nulla proiettato ad un livello 3.0. Attività agonistico- mandibolare. Per il resto bisogna veramente accontentarsi, dei ricordi appunto. Il termine di paragone sono le altre cene che i vari orticelli di settore, presenti tra Modena e provincia, organizzano nell’arco dell’anno. Il vanto è l’avere la presenza delle autorità che sono ben liete di presenziare, per immagine politica, come sono altrettanto liete di non vedersi pressate per poter dare le autorizzazioni ad organizzare qualcosa di più concreto. In particolare non si sentano troppo sollecitate a far si che la Pista di Marzaglia possa acquisire i veri crismi di un autodromo ( lunghezza e prestazioni). Raggiungere quelle caratteristiche che siano veramente utili, in pratica, per le ditte che lavorano nel settore e non hanno le strutture necessarie per espletare praticamente i loro progressi e le loro ricerche. Ditte costrette ad “emigrare” su altre strutture, autodromi veri, presenti in luoghi meno blasonati, a fronte di quella che si vanta di essere la capitale dei Motori, ma caratterizzate da impostazioni di tutto pregio. Ovvero uno sviluppo in lunghezza del nastro d’asfalto e la presenza di lunghi rettifili, perfettamente raccordati, per essere sfruttati alla ricerca delle massime velocità, dei carichi aerodinamici voluti o necessari. Spesso e volentieri, gli appuntamenti, come quelli di venerdì scorso, sono caratterizzati da una lunga passerella di ricordi da parte degli uomini che ne sono stati protagonisti, in prima persona. Un passato trascorso che non è caratterizzato dall’eredità di una presenza di programmi per il futuro che, non solo siano legati a questi appuntamenti sia pure piacevoli e significativi, ma abbiano le basi per vedere di concretizzare un “Automobilismo agonistico modenese 3.0”.
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