Pfu, è l’acronimo che sta ad indicare quei pneumatici che hanno definitivamente concluso la loro “carriera” su strada e devono essere avviati allo smaltimento. Uno smaltimento consapevole che consente di recuperare quante più materie “prime-seconde” da riutilizzare, dalle 22.468 tonnellate di pneumatici recuperati nel corso del 2015. Un incremento del 15% abbondante a fronte dei risultati dell’anno 2014 che sembrano essere confermati dai primi dati del 2016. Da un pneumatico si recupera un 70% di gomma in peso, il 20% di materiali definibili ferrosi ed un 10% di materiali tessili. I dati confermano che a fronte di un recupero di questi materiali, per ogni kilo, si ottiene un risparmio equivalente di 2 kg. di Anidride Carbonica emessa nell’atmosfera. Il materiale di recupero ha un’ampia opportunità di riutilizzo. Si passa dai sottofondi stradali, per il granulato gommoso meno raffinato, per arrivare ai pannelli fonoassorbenti e alle pavimentazioni sportive per quello più “raffinato”. L’utilizzo di questi granulati gommosi “fini”, negli asfalti e nelle manutenzioni stradali, consente di risparmiare nelle nuove estrazioni da cava ed incrementa le qualità meccaniche e di sicurezza dei fondi stradali. Le parti ferrose invece vengono avviate alle fonderie e rinascono come nuovi acciai mentre le fibre tessili seguono un percorso di recupero leggermente più complesso.
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